Massa
Ente conservatore
Archivio di Stato di Massa
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54100 Massa
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e-mail: as-ms@cultura.gov.it
sito web: https://archiviodistatodimassa.cultura.gov.it/
Orario di apertura
Lunedì: dalle 8:30 alle 13:30
Martedì: dalle 8:30 alle 17:00
Mercoledì: dalle 8:30 alle 13:30
Giovedì: dalle 8:30 alle 17:00
Venerdì: dalle 8:30 alle 13:30
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Ente conservatore
Biblioteca civica "Stefano Giampaoli"
Piazza Mercurio, 22
54100 Massa (MS)
Referente
Olivia Ratti
Tel. 0585 490543 (centralino) / 490486 (prestito)
e-mail: biblioteca.civica@comune.massa.ms.it
sito web: www.reprobi.erasmo.it
L'archivio Fabbricotti è costituito dalle carte raccolte da Antonio Bernieri, studioso della storia economica e sociale di Carrara, nel corso degli anni '70. Il materiale raccolto venne depositato preso L'IRSSAL (Istituto di ricerche e studi storici Apuo Lunense di Carrara). Agli inizi degli anni '80 venne iniziato un primo ordinamento delle carte. Allo scioglimento dell'istituto, avvenuto con la morte di Bernieri che ne era stato il creatore e poi direttore, le carte vennero depositate presso la biblioteca S. Giampaoli. In seguito, grazie a un finanziamento per la sistemazione degli archivi più importanti del territorio, l'amministrazione provinciale di Massa-Carrara provvide al riordino del fondo Fabbricotti ed alla pubblicazione dell'inventario.
L'archivio comprende carte che fanno riferimento al mondo privato dei Fabbricotti e al patrimonio dei singoli individui e altre alla gestione amministrativa delle ditte, dove compaiono le maggiori lacune. I carteggi sono ridistribuiti per destinatario, raggruppati in fascicoli e coprono un arco cronologico molto ampio, che va da dalla fine del '600 agli anni '30 del Novecento. Gli atti notarili e le cause civili sono stati ordinati per notaio e avvocato in ordine cronologico.
Bibliografia Roberto Musetti, I Fabbricotti: il volto di una dinastia del marmo tra Settecento e Novecento a Carrara, Massa, Provincia di Massa Carrara, voll. 2, 2003
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Inventario Archivio Fabbricotti 1 tomo Inventario Archivio Fabbricotti 2 tomoEnti conservatori
Archivio storico diocesano di Massa Carrara-Pontremoli
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Parrocchia dei Santi Pietro e Francesco di Massa Cattedrale
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Descrizione
Tra le personalità che emergono nel panorama culturale massese della seconda metà del Novecento, spicca a vario titolo la figura del canonico Ugo Berti (Casania, MS 1913 - Massa 1999).
Fondatore e membro attivo di molte iniziative spirituali della diocesi, monsignor Berti ha rappresentato per la città di Massa soprattutto la memoria storica, grazie alla creazione del suo “Centro studi di storia locale della basilica cattedrale di Massa” (inaugurato nel 1972 e cessato nel 1999), presso cui concentrò una notevole quantità di pubblicazioni e di materiale documentario. In particolare, la sezione di archivio storico, realizzata con l’intento di offrire testimonianze riguardanti la storia del territorio, è costituita da raccolte in cui sono confluiti documenti originali, studi e memorie di diversi ricercatori, scritti preparatori per pubblicazioni e mostre, materiale a stampa, riproduzioni di documenti di varia provenienza, raccolte e servizi fotografici, materiale audiovisivo.
In questa attività di raccolta il Berti si avvaleva dell’accesso privilegiato all’archivio della Parrocchia della cattedrale di Massa (che egli resse dal 1963 al 1992), delle disponibilità delle carte degli archivi privati dei canonici del Capitolo che lì ha sede e dei numerosi rapporti di amicizia che lo legavano ad altri ecclesiastici e ad eminenti personalità del mondo culturale e politico massese. La forte impronta del fondatore, ravvisabile nel metodo di ordinamento delle carte e nei criteri di scelta che sono alla base delle varie raccolte, ha reso a tal punto indistinguibile la sua attività rispetto a quelle del Centro studi, da indurre nel tempo gli addetti ai lavori a denominare impropriamente il complesso come “Fondo Berti”. In particolare, il ruolo attivo svolto durante la Seconda Guerra Mondiale nell’assistenza agli sfollati e alla popolazione locale sinistrata del territorio di Canevara si rispecchia nella particolare attenzione riservata agli avvenimenti e ai personaggi della Resistenza apuana.
La profonda compenetrazione tra fondo e persona, inoltre, spiega la presenza di documentazione prodotta da diversi organismi religiosi e associazioni laiche operanti a livello diocesano, enti di cui egli fu dirigente, membro o ispiratore.
Alla morte del fondatore, i locali del palazzo di via Dante n.7 dove aveva sede il Centro studi furono alienati, ed i materiali librario e documentario lì conservati vennero riparati in un locale non adatto alla conservazione, privando così la cittadinanza di uno dei suoi più importanti punti di riferimento culturali.
Nell'intervento realizzato nel corso degli anni 2013-2014 si è operata la separazione tra fondo librario, preso in carico dalla Biblioteca diocesana, e materiale documentario, trasferito presso i depositi dell’Archivio storico diocesano. In tale sede le archiviste Paola Cervia e Veronica Losacco Bagnai hanno effettuato una schedatura preliminare dei pezzi, per procedere quindi al riordino fisico, all’inventariazione e alla ricondizionatura. Tali attività sono state estese anche al materiale facente parte il fondo tuttora conservato in cattedrale, in quei locali che furono la sede originaria del Centro e che monsignor Berti continuò ad utilizzare come depositi; in questo modo il complesso documentario è stato recuperato nella sua interezza, così da valorizzarlo e restituirlo alla fruizione degli utenti.
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Inventario Fondo Berti
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Archivio storico diocesano di Massa Carrara-Pontremoli. Sezione di Massa
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Descrizione
Il Capitolo di San Pietro di Massa fu eretto il 19 maggio 1629 con la bolla "Sacri Apostolatus Ministerio” da papa Urbano VIII. Per effetto della stessa bolla la chiesa di San Pietro, dove aveva sede il Capitolo, fu elevata in abbazia mitrata. Decano del Capitolo era l’abate, la cui nomina spettava al papa; la designazione dei canonici era invece di pertinenza del vescovo di Luni-Sarzana, che decideva sulla base delle indicazioni dei titolari del diritto di patronato dei diversi canonicati. La carica di abate decadde nel 1790; di seguito a presiedere il collegio dei canonici fu chiamato l’arcidiacono e poi l’economo, finché nel 1824 fu istituita la dignità di canonico arciprete.
Sotto occupazione francese, nel giugno 1798, il Capitolo della Collegiata di San Pietro fu soppresso per essere ricostituito solo un anno dopo, con il ritorno al governo di Maria Beatrice d’Este.
Nel 1807 la chiesa di San Pietro di Massa, da tempo soggetta a cedimenti strutturali, fu abbattuta ed il Capitolo fu trasferito presso la vicina chiesa di San Francesco, assumendo la denominazione “di San Pietro e San Francesco”.
Il 18 febbraio 1822 papa Pio VII decretò l’erezione della Diocesi di Massa Ducale e l’elevazione della chiesa di San Francesco in Cattedrale. Il Capitolo di San Pietro e San Francesco divenne quindi il Capitolo della Cattedrale di Massa. Tra i suoi compiti vide aggiungersi quello di "senato del vescovo" che comportava, in caso di sede vacante, l’affidamento al vicario capitolare del ruolo di sostituto del vescovo.
La sezione storica dell’archivio del Capitolo della Cattedrale di Massa, che si conserva presso l'Archivio Diocesano di Massa Carrara - Pontremoli, è composta dai documenti di natura costitutiva e deliberativa, dagli atti prodotti nella gestione diretta dei beni assegnati all’atto della fondazione dalla Comunità di Massa oppure conferiti da privati per legato, dalla documentazione amministrativa generata nello svolgimento delle attività proprie dell'ente, dai carteggi e dalle memorie. Occupa 8 metri lineari, è condizionato in 53 buste e comprende un arco cronologico che va dal 1629 al 1987.
Nel 2011 il fondo è stato oggetto di un intervento di schedatura analitica da parte dell’archivista Francesca Frugoni, che ha realizzato un riordino sulla carta sulla base del criterio storico. Nel corso degli anni successivi si è operato il riordino fisico dei pezzi e si sono apportate integrazioni. Queste modifiche, così come l'esigenza di normalizzare i dati inventariali, hanno reso necessaria un’opera di revisione che è stata condotta nel corso del 2016 dall’archivista Paola Cervia.
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Archivio del Capitolo della Cattedrale di Massa Archivio fotografico del Centro Studi di Storia Locale della Basilica Cattedrale di Massa
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Descrizione
Il riordino dell’archivio della Parrocchia di Massa Cattedrale ha evidenziato la presenza di fondi, notevoli per consistenza e rimarchevoli per la presenza di documentazione legata alla storia locale, posti in essere da figure di religiosi che erano anche eminenti personalità del mondo culturale massese. Tra questi risalta l’archivio del canonico Angelo Ricci (Castelpoggio 1909 - Roma 1989) le cui carte, oltre a costituire una fonte preziosa per chi voglia orientarsi negli studi di storia locale, testimoniano le molteplici attività svolte dal religioso nel corso della sua vita.
Egli fu archivista della Curia vescovile dal 1938 al 1962, cappellano del carcere giudiziario di Massa dal 1939, membro e segretario della Commissione diocesana di arte sacra dal 1941 al 1962, cappellano militare in Grecia e nel Dodecaneso dal 1 ottobre 1942 al 24 luglio 1943, docente di Storia della Chiesa nel Seminario maggiore diocesano di Massa e insegnante di religione nelle scuole statali di Massa dal 1943 al 1962, dirigente dell’Opera San Giuseppe Cafasso dal 1949, canonico della Cattedrale di Massa dal 20 maggio 1952 fino al 18 agosto 1989, fondatore e direttore del periodico “Vita Nuova” poi “Vita Apuana”, membro della Deputazione di storia patria per le ex-Provincie Modenesi, notaro del Tribunale ecclesiastico diocesano.
In virtù dell’esperienza maturata riguardo ai problemi inerenti la vita carceraria, nel 1964 fu chiamato a Roma dal Ministero di grazia e giustizia per collaborare con l'Ispettorato dei Cappellani delle Carceri. Per sua iniziativa nacque il periodico bimestrale "Itinerari”, organo dell'Ufficio pastorale assistenza sociale presso l'Ispettorato dei Cappellani delle Carceri; fu quindi direttore responsabile del "Notiziario dell'Ispettorato dei Cappellani degli Istituti di prevenzione e pena in Italia", periodico bimestrale succeduto, nel 1977, a “Itinerari”. La sua opera di promozione di forme di assistenza per migliorare le condizioni di vita carcerarie gli valsero importanti riconoscimenti civili: il titolo di Cavaliere ufficiale e di Commendatore al merito della Repubblica Italiana (ottenuti rispettivamente nel 1957 e nel 1977) e il diploma di II grado al merito della Redenzione sociale (1971).
Il fondo è conservato nell’Archivio storico diocesano di Massa Carrara - Pontremoli e conserva principalmente la documentazione prodotta dal Ricci nell’esercizio di diverse cariche istituzionali o su mandato vescovile. Vi è poi il carteggio e gli atti di natura personale che sono esclusi dalla consultazione ai termini di legge. Troviamo quindi una sezione miscellanea costituita da materiale preparatorio per studi e ricerche suoi o di altri studiosi, da collezioni di documenti in copia di varie provenienze e da raccolte di documenti originali – prevalentemente carteggi e memorie di interesse storico locale – ottenuti dal Ricci presumibilmente a seguito di acquisto o donazione. Una quarta sezione è infine dedicata al materiale a stampa che Ricci conservava insieme ai documenti o perché ne era l’autore, oppure perché di supporto alle sue mansioni e/o all’attività di studioso e pubblicista. L’intervento di riordino, oltre a valorizzare e rendere fruibile il complesso documentario, ha reso possibile anche l’individuazione di materiale prodotto da alcuni organismi diocesani (l’Opera San Giuseppe Cafasso, il Comitato diocesano per l’Anno santo, il Comitato diocesano pellegrinaggi e la Commissione diocesana di arte sacra), nonché tre fondi riferiti ad altre figure di religiosi: Rinaldo Fregosi, Ferdinando Moriconi e Luigi Mussi.
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Inventario Fondo Angelo Ricci
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L’attività di censimento degli archivi storici parrocchiali della Diocesi, cui hanno fatto seguito gli interventi di riordino, inventariazione e concentrazione nei depositi dell’Archivio storico diocesano di Massa Carrara - Pontremoli, ha evidenziato in alcuni casi la perdita di libri canonici, con conseguenti lacune in ordine alle registrazioni di battesimi, matrimoni e morti che impediscono talvolta di soddisfare le esigenze dell’utenza. È in forte aumento infatti il numero di persone interessate ad approfondire la ricerca delle loro radici, così come quello di individui nati all’estero che necessitano di documenti comprovanti l’origine italiana per il conseguimento della cittadinanza.
Alcune di queste lacune possono essere colmate con l’apporto dei dati rilevabili in una serie documentaria, denominata “Duplicati degli atti parrocchiali”, che si conserva nell’Archivio della Curia di Massa. Il vescovo Francesco Maria Zoppi, nel decreto datato 1° maggio 1828, demandò infatti ai vicari foranei il compito di ricevere "dai parrochi del suo vicariato i duplicati de' registri parrocchiali" insieme con gli stati delle anime. Successivamente, nel 1839, fu prescritto che "gli atti devono essere uniti insieme ogni anno in tanti registri quanti sono i vicariati foranei, e ciascuno di loro porterà sul frontespizio l'elenco delle parrocchie".
Purtroppo le disposizioni rimasero per gran parte disattese e le carte, mai sottoposte ad ordinamento, risultavano finora inconsultabili. Alla luce dell’esigenza di conoscere se e quanto questa documentazione potesse essere di ausilio alla ricerca, il progetto di riordino e inventariazione rivolto alla “Classe X” dell’Archivio della Curia vescovile di Massa (dedicata alle registrazioni dei sacramenti) si è posto come principale obiettivo la disanima attenta, per ciascuna località, dei periodi che risultano effettivamente coperti in ordine a ciascun tipo di registrazione (battesimi, matrimoni, morti). Lo strumento di consultazione così realizzato può pertanto agevolare le ricerche di tipo genealogico, ad integrazione e supporto dei già esistenti inventari degli archivi storici parrocchiali.
Riguardo all’ordinamento interno delle carte si segnala come, ad effetto del decreto del vescovo Terzi datato 2 febbraio 1935, a partire dal 1934 in poi gli atti non dovevano più essere trasmessi sotto forma di “duplicati” (copie conformi di atti) redatti su supporti eterogenei, bensì sotto forma di "transunti" (estratti di atti) da compilarsi su moduli uniformi prestampati. Sulla base di tale modifica è stato possibile distinguere la serie dei “Duplicati degli atti parrocchiali” (1823-1933), che è chiusa e consultabile, dalle serie dei “Transunti di battesimo”, “Transunti di cresime”, “Transunti di matrimoni” e “Transunti di morti”, che iniziano nel 1934, sono aperte e non sono consultabili.
Della Classe X fa inoltre parte la serie chiusa dei “Registri dei cresimati” (1825 - 1938) e la serie dei “Giuramenti suppletori e decreti vescovili di battesimo, cresima, matrimoni e morti” che inizia nel 1885 ed è aperta.
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Duplicati e transunti degli atti parrocchiali conservati nella Curia Vescovile di Massa
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Descrizione
La serie è costituita dai decreti di erezione e dalla documentazione prodotta in occasione della fondazione di nuovi benefici parrocchiali o di altri enti religiosi e, più raramente, della concessione ad enti religiosi di particolari facoltà. I primi 28 fascicoli (riferiti a fondazioni avvenute in un arco cronologico compreso tra il 1387 e il 1789) contengono documenti, per lo più in copia, estrapolati da altre serie e qui raccolti ad opera di passati ordinatori in ragione dell’attinenza alla materia in oggetto. È solo a partire dal 1824 che iniziano le pratiche effettivamente prodotte dalla Curia vescovile di Massa (poi di Apuania). Internamente troviamo in evidenza la bolla di erezione ed eventuali altri decreti vescovili attinenti, di seguito il carteggio e gli atti preparatori, ordinati cronologicamente.
La prima sistemazione organica di queste carte va fatta risalire al "secondo ordinamento" dell'Archivio diocesano, corrispondente al periodo 1856-1909. Il "secondo ordinamento" prevedeva che le pratiche relative agli “atti riguardanti i concorsi parrocchiali e quelli ad altri benefici” rientrassero nella Classe VI, articolata in vari “titoli” tra cui “Erezioni di benefici”, appositamente dedicato alle “provvisioni dei benefici semplici con l’attestazione comprovante la loro disponibilità e la copia originale delle Bolle della nuova provvisione”. Gli ordinatori dell’epoca hanno però inteso il principio di aggregazione in modo estensivo, comprendendo anche tutte quelle pratiche inerenti alle erezioni di cappellanie semplici, curazie, parrocchie o altri istituti, che nel "primo ordinamento" erano archiviate sotto il titolo “Atti straordinari” della Classe XX, o sotto il generico titolo "Benefici parrocchiali" della Classe VI. Il processo di assimilazione viene ulteriormente esteso ad opera di monsignor Angelo Ricci (archivista della Curia dal 1938 al 1962), il quale provvede a inserire nella serie ogni singola carta o fascicolo - qualunque sia la precedente serie di appartenenza - purché fornisca informazioni attinenti alla materia in oggetto. A tale proposito si segnala come questa serie abbia costituito una delle fonti principali da cui il Ricci ha tratto informazioni per redigere le schede storico-istituzionali, dedicate alle varie parrocchie della Diocesi, contenute nella pubblicazione da lui curata: “Guida storico statistica della Diocesi di Apuania al 1 gennaio 1955”.
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Curia Vescovile di Massa, Erezioni di benefici
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Archivio storico diocesano di Massa Carrara-Pontremoli. Sezione di Massa
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Paola Cervia
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Questa serie documentaria, facente parte del Fondo della Curia vescovile di Massa, è composta da atti con forza di precetto emanati dall’Ordinario diocesano. Si compone di diverse tipologie di documenti: lettere pastorali contenenti norme o regolamenti, editti, mandati, patenti rilasciate per i vari offici della Curia, atti di nomina dei vicari foranei, calendari diocesani, approvazioni di elezioni degli esaminatori prosinodali e inoltre notificazioni, avvisi o inviti a stampa.
La serie fa capo agli episcopati dei primi otto vescovi della Diocesi di Massa (1822-1988):
Francesco Maria Zoppi (1823-1832),
Francesco Strani (1834-1855),
Giacomo Bernardi (1856-1871),
Giovanni Battista Tommasi (1872-1887),
Amilcare Tonietti (1887 - 1893),
Emilio Maria Miniati (1894 - 1909),
Giovanni Battista Marenco (1909 - 1917),
Giuseppe Bertazzoni (1917 - 1933).
Gli atti relativi ai successivi tre episcopati (Cristoforo Arduino Terzi, Carlo Boiardi e Aldo Forzoni) non sono presenti perché esclusi dalla prassi di archiviazione. Dal 1921 in poi, infatti, faceva fede la loro diffusione attraverso il "Bollettino della Diocesi di Massa-Carrara": tale pubblicazione valeva a tutti gli effetti come “documento d'Archivio".
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- l'Inventario della serie Ordini e pastorali del vescovo
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Ordini e pastorali del vescovo
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L’Archivio storico della Provincia di Massa Carrara ospita i documenti prodotti dall’ente provinciale dalle sue origini (1859) ed altri fondi, o parte di essi, di enti soppressi quali Onmi, Ente Asili Lunigiana, Agenzia per il Turismo, etc.
Una sezione di Archivio storico, 1859-1942, si trova in deposito temporaneo presso l’Archivio di Stato di Massa.
Una seconda sezione di Archivio storico, 1859-1983, si trova presso i depositi della Provincia di Massa-Carrara.
Gli archivi di deposito e correnti si trovano presso il Palazzo Ducale, Piazza Aranci, Massa.
Tutte le sezioni sono in corso di riordino e descrizione.
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- il sito web dell'Archivio Provinciale di Massa Carrara raggiungibile a questo link
- l'elenco di consistenza dell'Archivio storico della Provincia depositato presso l'Archivio di Stato raggiungibile a questo link
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Descrizione
L’archivio complesso dell’Ex Apt (Agenzia per il Turismo) nasce dalla produzione documentale di 4 enti (Azienda di Soggiorno e di Cura, Azienda di Promozione Turistica, Agenzia per il Turismo e Ente Provinciale per il Turismo) e abbraccia il lasso cronologico 1929-2011.
La complessità dell’archivio nasce dalla multiforme attività degli enti produttori che nello svolgimento delle proprie funzioni, a Massa-Carrara come in tutta Italia, hanno prodotto le più differenti tipologie documentarie: non solo documentazione comune ma anche fotografica, eidografica (manifesti, brochure, volantini, pubblicazione di articoli su riviste), cartografica, bibliografica, audiovisivo, trofei e gadget e una interessante pinacoteca.
Sono stati prodotti differenti strumenti di ricerca di differente livello di analiticità e di seguito allegati.
Una particolare attenzione è stata data all'Archivio storico fotografico, che ospita immagini su tutto il territorio provinciale per un arco cronologico ampio (anni '30 - anni '70 del XX sec.).
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- la mostra virtuale dell'Archivio Fotografico raggiungibile all'indirizzo www.scattidarchivio.it
- la scheda dell'Archivio Fotografico e le fotografie digitalizzate su xDams raggiungibile a questo link
- l'inventario navigabile su ArchiVista a questo link
- l'Inventario del fondo documentale scaricabile in pdf cliccando sul bottone sottostante
- l'Elenco di consistenza delle diapositive scaricabile in pdf cliccando sul bottone sottostante
- l'Elenco di consistenza degli audiovisivi scaricabile in pdf cliccando sul bottone sottostante
- l'Elenco di consistenza del fondo eidografico (manifesti, brochure etc.) scaricabile in pdf cliccando sul bottone sottostante.
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Inventario fondo documentale Ex APT Elenco di consistenza diapositive Elenco di consistenza audiovisivi Elenco di consistenza fondo eidografico (manifesti, brochure etc.)
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Descrizione
La sezione cartografia storica dell’Archivio della Provincia di Massa Carrara consta di 257 unità archivistiche ed è formata da:
- documentazione preunitaria, ereditata dall’Ente al momento della sua nascita,
- documentazione post-unitaria prodotta da enti diversi ed acquisita nel corso degli anni di attività dell’Ufficio Cartografico secondo varie modalità,
- documentazione prodotta dalle diramazioni dell’Ufficio Tecnico dello stesso ente Provincia.
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- l'Inventario della sezione Cartografia storica (sec. XIX- anni '70 sec. XX) scaricabile in pdf cliccando sul bottone sottostante
- l'Elenco di consistenza della sezione Cartografia moderna 1970-1988 scaricabile in pdf cliccando sul bottone sottostante
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Inventario Cartografia Storica Provincia di Massa-Carrara Elenco di consistenza Cartografia moderna 1970-1988
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Descrizione
L'Ente Provinciale degli asili infantili della Lunigiana e Garfagnana fu costituito il 20 luglio 1921 come da statuto, con sede a Massa, a seguito della nascita del Comitato Lombardo sorto a Milano in soccorso ai comuni danneggiati del terremoto del 6-7 settembre 1920 e del Comitato Lucchese sorto in seno alla Federazione Giovanile Cattolica Italiana di Lucca. Entrambe le iniziative avevano lo scopo di istituire asili infantili nei comuni della Provincia di Massa-Carrara duramente colpiti dal sisma. Il Regio commissariato di Massa decise dunque di istituire un patronato provinciale concorrendo nella spesa sostenuta dai comitati predetti: da qui la costituzione del patronato in ente morale.
L'Ente cambierà la denominazione da provinciale a interprovinciale quando, con Regio Decreto n. 2490 del 9 novembre 1923, 17 comuni della Garfagnana vengono annessi alla provincia di Lucca.
Il fondo comprende tra fascicoli e registri 415 unità archivistiche.
Le unità sono state distinte in 7 serie:
- Affari generali – statuti – regolamenti: la serie contiene la documentazione relativa alla costituzione, amministrazione e successiva chiusura dell’Ente.
- Contabilità: la serie più corposa contiene 97 unità documentarie relative a bilanci, conti consuntivi, rendiconti degli asili, rimborsi spese, richieste contributi ministeriali e relativa rendicontazione.
- Personale, distinta in due sottoserie:
3.1 Fascicoli nominativi
3.2 Assunzioni, domande, concorsi: la sottoserie contiene documentazione varia relativa al personale dipendente o aspirante tale, con numerose domande di assunzione di insegnanti, richieste di certificati, permessi, trasferimenti; presenti anche fascicoli relativi a pratiche previdenziali. - Asili, distinta in 27 settoserie relative agli asili dell'Ente di cui si conserva documentazione:
4.1 Albiano
4.2 Barbarasco
4.3 Camporgiano
4.4 Castiglione
4.5 Comano
4.6 Fivizzano
4.7 Fosciandora
4.8 Gragnola
4.9 Gramolazzo
4.10 Magliano
4.11 Massa
4.12 Minucciano
4.13 Piazza al Serchio
4.14 Pieve Fosciana
4.15 Regnano
4.16 San Romano
4.17 Sassalbo
4.18 Serricciolo
4.19 Sillano
4.20 Tavernelle
4.21 Tendola
4.22 Vagli di Sopra
4.23 Vagli di Sotto
4.24 Vigneta
4.25 Villafranca
4.26 Villa Collemandina
4.27 Virgoletta. - Colonie marine: due unità archivistiche sull'attività delle colonie dipendenti dall'Ente.
- Protocollo: la serie contiene 7 registri.
- Corrispondenza: poche unità archivistiche di contenuto vario.
L’Ente cessa formalmente la sua attività il 1 ottobre 1974 e viene dichiarato estinto con deliberazione del Consiglio Regionale Toscano n. 278 del 22 maggio 1979.
Il patrimonio dell'Ente passa al comune di Massa con verbale del 7 agosto 1986.
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File da scaricare
Inventario Ente asili della Lunigiana e Garfagnana
Ente conservatore
Istituto Valorizzazione dei Castelli
Contatti
Tel.: 0585 816524 (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 escl. festivi)
e-mail: info@istitutovalorizzazionecastelli.it
Modalità e orari di consultazione
Su appuntamento
Servizio riproduzione dei documenti
Non
è previsto il servizio di fotocopiatura per i documenti d’archivio; per
motivi di studio se ne consente la riproduzione fotografica.
Descrizione
L’archivio dell’Istituto Lunigianese dei Castelli e dell’Istituto per la Valorizzazione dei Castelli comprende 56 unità archivistiche che corrono dal 1957 al 2005.
L’archivio ripercorre l’attività dell’Istituto Lunigianese dei Castelli, nato inizialmente con altro nome nel 1957 e con il solo obiettivo di garantire l’apertura dei Castelli Malaspina di Massa e del Piagnaro di Pontremoli e diventato in seguito un’istituzione fondamentale per la tutela, la valorizzazione e la promozione non solo dei castelli e dei siti archeologici del territorio ma anche per la nascita della rete museale della Provincia di Massa-Carrara e per l’organizzazione e promozione di eventi culturali. Tra la documentazione troviamo un’ampia corrispondenza con le istituzioni nazionali, regionali e locali; studi e ricerche; un piccolo nucleo fotografico; documenti relativi a mostre, eventi e attività didattica.
L’Istituto cessò la sua attività nel 2001 passando il testimone all’Istituto per la Valorizzazione dei Castelli che ancora oggi opera sul territorio con la stessa missione e impegno.
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File da scaricare
Inventario Istituto Lunigianese Castelli e Istituto Valorizzazione CastelliEnte conservatore
Centro Culturale Apuano Luigi Bonacoscia
via Oliveti, 83
54100 Massa (Massa-Carrara)
Contatti
Telefono: 0585.251330 -
333 5910306 - 335 474241
Descrizione
L’archivio fotografico del Centro culturale apuano Luigi Bonacoscia comprende più di 21000 immagini analogiche dalla fine dell'Ottocento al 2010, raccolte o prodotte nel corso della sua attività da Don Luigi Bonacoscia, parroco di Nostra Regina della Pace, meglio conosciuta come Madonna degli Uliveti.
Nell’archivio, oltre alle fotografie legate al ministero pastorale, alle attività della parrocchia e a manifestazioni culturali e popolari, sono individuabili serie di rilievo che comprendono fotografie sul marmo; album di famiglia e ritratti; foto industriali; manifestazioni ed eventi sportivi; e foto sul Museo Etnologico delle Apuane.
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